TARANTO - Online i video di cittadini che abbandonano rifiuti: 'Violata la privacy', ora il Comune dovrà pagare una multa di 20mila euro!

A stabilirlo è stato il giudice monocratico del tribunale civile del
capoluogo ionico, Antonio Pensato.
La questione oggetto di controversia è la pubblicazione sul profilo
Facebook della società in house Kyma Mobilità-Amiu di alcuni video o foto che
ritraevano cittadini nell’atto di abbandonare rifiuti in una zona vietata.
L’azienda partecipata del Comune, che fu destinataria a sua volta di una
sanzione di 150mila euro, aveva peraltro sottolineato come la finalità della
pubblicazione delle immagini riprese dalle videotrappole fosse «esclusivamente finalizzata
a un’azione di deterrenza e di sensibilizzazione sulla tematica dell’abbandono
selvaggio di rifiuti».
Se il fine, scrive il tribunale nella sentenza pubblicata nei giorni
scorsi, «era di identificare gli autori di illecito abbandono di rifiuti,
risulta violato il richiamato principio laddove i filmati sono stati conservati
ben oltre il tempo necessario per la individuazione dell’autore dell’illecito
poiché sono stati ulteriormente utilizzati per la pubblicazione in rete
internet, in due casi senza neppure l’attuazione di misure idonee ad impedire
l’identificazione del soggetto, non essendo stato oscurato il volto».
Tuttavia,
il giudice Pensato fa rilevare che «il trattamento effettivo dei dati, cioè la
messa in funzione dei sistemi di ripresa su aree pubblica, ha avuto inizio solo
nel 2021. È, quindi, da ritenersi eccessiva la sanzione di 200mila euro
irrogata dall’autorità resistente (il Garante per la protezione dei dati
personali, ndr) che considera l’illecito come avente inizio a partire dal 2012».
Attraverso il ricorso, il Comune aveva chiesto l’annullamento della
sanzione o in subordine la riduzione a 20mila euro.